Verso un Nuovo Medievo Illuminato ?



Testo tratto da 


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Capitolo 16 
Le Lettere di Aurora e Guglielmo 
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   L'Archetipo dell'Inferno 


Aurora 
Cosa sta succedendo al nostro mondo? 
Nelle persone imprigionate nelle loro case, che urlano dalle finestre di Shangai, si risveglia l’anima delle nostre città : lo spirito dei luoghi rivela la sua essenza infernale… 
Rivela la violenza della bruttezza in ogni sua forma… e con questa, l’agonia dell’anima umana disumanizzata, separata da ogni conforto che ci può arrivare dalla terra...

Guglielmo    
Il grido per la separazione dalla terra, dalla memoria storica e dalla nostra stessa umanità, era soffocato da tanto tempo, nella coscienza collettiva… 
Adesso si è risvegliato... e sembra aver risvegliato lo spirito della guerra, e delle stragi di innocenti... l'Archetipo dell’Inferno...
Lucifero è colui che ha conosciuto il bene e il male ma - nella sua caduta - separa il Bene dal Male...
Fino ad uccidere in noi ogni ricordo del Bene… 
Ed è proprio questa scissione che imprigiona nell’Inferno.
E prepara la strada ad ogni tipo di strage.


  Crocevia di Nemesi 

Aurora :
La Nemesi nei sistemi informatici, ecologici e sociali si rispecchia nella Nemesi di un ego ipertrofico  - che si è verificata all’interno della nostra psiche, sia personale, sia collettiva.
Con la sua volontà di controllo e onnipotenza, l’ego ipertrofico genera delle Reti conoscitive e comunicative ipertrofiche e autoreferenziali - che collassano nella loro contrario… 
Pur animate dal desiderio di dominio, queste Reti
si capovolgono nell’impotenza a controllare gli automatismi a catena - e gli eventi imponderabili messi in moto da apprendisti stregoni.    

Risacralizzare il Mondo e il Viaggio della Vita



Testo tratto da


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Capitolo 25
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Entrato nella sala, e dopo aver chiesto qualche minuto di silenzio, Guglielmo incominciò a leggere – lentamente, con voce profonda, e con molte pause.

Leggeva il testo introduttivo ai trenta giorni che i viaggiatori avrebbero trascorso a Lagofondo :

<< * La riduzione della Natura prima a suo esclusivo “valore di uso”, poi a “valore monetario” e infine a “valore finanziario” è una delle principali radici della nostra attuale distruttività suicida.

La riduzione della Natura - da cui noi stessi siamo costituiti - a puro corpo "materiale" è cosa altrettanto suicida… 
E’ un nichilismo che è alla base del Transumanesimo - esito estremo dello Scientismo.

Si tratta di una ideologia in cui siamo immersi – che si propone di distruggere e ricostruire la nostra stessa natura umana – usando la manipolazione genetica e l'ibridazione uomo-computer.
E di procedere attraverso quel medesimo Paradigma tecno-scientifico che ha portato al collasso incontrollabile molti ecosistemi del pianeta.

Quel medesimo Paradigma Bellico che ha sviluppato la guerra ad "alta tecnologia", pensata - e praticata - per uccidere principalmente della gente inerme.

Lo Specchio dell'Intelligenza Artificiale


L'Energia del Sole, L'Energia della Notte


* Se il mondo assomiglia molto più ad un Organismo Vivente che non ad un orologio cartesiano, o ad una macchina computazionale - diventa sensato pensare che il livello Spirituale e il livello Fisico siano in realtà due versanti di un insieme complesso, ma costituvamente unitario : corpo e psiche.


*Volendo poi considerare il punto di vista del "Gaianesimo", e ipotizzando che la Dea Gaia ami la Terra e ogni sua creatura - che cosa questa Dea potrebbe fare per salvare sia il pianeta, sia l'umanità?

* Nel Gaianesimo esiste una corrente basata sul paradigma bellico : per sopravvivere, il Pianeta a bisogno di liberarsi di noi - quindi Gaia ci sta sterminando, modificando, in primis, i parametri bio-fisici che consentono la nostra vita - e avvalendosi della nostra collaborazione.
(Questa visione nasce dal paradigma medico scientista, in cui la lotta contro la malattia si sviluppa fino a diventare guerra contro il malato, contro la sua stessa Natura e identità bio-genetica - da azzerare e riprogrammare).

* Esiste poi un'altra corrente, quella del pensiero della Complessità organica  (costitutivamente relazionale e portatrice di una Verità sacrale, radicata proprio nella Relazionalità ) .
Da questa prospettiva,  Gaia amerebbe ogniuno degli "olobionti" che la compongono.
E allora cosa farebbe Gaia per "salvare" sia l'umanità, sia il pianeta? 

*  Gaia per prima cosa - ci ricorderebbe che siamo tutti parti interdipendendi di un unico organismo tenuto insieme dall'Amore 
(il mistico Silesius diceva " Dio - senza di me - non può creare neanche un piccolo verme"...)

* Nei Ghiacciai che si sciolgono si potrebbe vedere il pianto di compassione di Gaia, che sciogliendo il ghiaccio raggiunge i precordi, rinfrescando il cuore della Terra e dei suoi abitanti, e lavando le ferite del male.  
( la mistica Ortodossa parla del "dono delle lacrime" ).

* Questo sciogliersi, porterebbe ad un mutamento delle correnti marine, che a loro volta, rinfrescherebbero le correnti dell'Aria... che a loro volta feconderebbero l'humus della Terra - e insieme, l'humus della nostra anima silenziosa e ricettiva.

Comunità di Ricerca e Solitudine

C. G. Jung 

«Per amore della vita la forza deve cedere.
Dovrà essere ridotto il raggio della vita esteriore.

Molta piu intimità, fuochi solitari, caverne, grandi foreste oscure, piccoli insedimenti di pochi individui, fiumi dal pigro corso, silenti notti invernali ed estie, poche navi e pochi carri, e tener nascosto in casa ciò che è raro e prezioso.

Da lontano i viandanti si mettono in cammino su strade solitarie e vedono le cose piu varie.
La fretta diventa impossibile, cresce la pazienza.

Tace il frastuono del giorno secolare, e all'interno divampa il fuoco che scalda.
Attorno al fuoco siedono le ombre di un tempo, si lamentano sommesse e danno notizie del passato. (...)

Tra noi arde un antico fuoco segreto che manda poca luce e grande calore. 
Il fuoco ancestrale, che ha vinto ogni necessità, deve tornare ad ardere, poichè la notte del mondo è lunga e fredda, e grande e' la necessità.

Il fuoco ben custodito riunisce quelli che sono lontani e quelli che sono infreddoliti, quelli che non possono vedersi nè toccarsi, esso vince la sofferenza e spezza la necessità.»

(Carl Gustav Jung - Libro Rosso, p.280)